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Sentire il design significa cogliere sensazioni con l'orecchio, ma anche tastare, odorare, vedere, gustare il progetto. L'abilità del progettista visivo sta certo nel far vedere, nel definire gerarchie percettive fra scritture e figure, ma anche nella capacità di orchestrare i registri sensoriali e di scegliere cosa lasciar catturare all'occhio e cosa invece agli altri sensi. Ciò non vale solo per artefatti pluriregistro come i multimedia; anche un libro comporta un coinvolgimento sensoriale plurimo, ha una tattilità, un peso, un odore, produce sonorità nell'azione dello sfogliare. Il volume mostra l'importanza, i caratteri e i modi di una progettazione mirata alla totalità del sensorio. Affronta gli aspetti fondamentali che legano sinestesia, comunicazione visiva e formazione del designer, delineando le conoscenze scientifiche sull'interazione sensoriale e sulla sinestesia ed esemplificando manifestazioni e casi propri della scrittura e, più in generale, del design della comunicazione. L'autrice rilegge alcuni esempi storici della grafica - dalla tipografia futurista alle esperienze formative del Bauhaus, fino ai recenti sviluppi indotti dal digitale con artefatti cinetici e interattivi -, cercando ogni volta di ricostruire le relazioni fra gli intrecci fenomenici e i corrispettivi linguistici, tra le sensazioni e le parole.